La ricerca Carat 2022: ri-immaginare il futuro

L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia non è ancora finita, ma la popolazione globale si sta adattando a nuovi modi di vita, sia nelle abitudini che nei comportamenti.

Nonostante i risultati soddisfacenti in termini numerici il futuro del nostro comparto economico-produttivo ha in serbo ancora molte incertezze.

Gli ultimi 18 mesi hanno portato un numero maggiore di cambiamenti alle modalità di vita delle persone, al modo in cui lavorano, fanno acquisti e socializzano che in qualsiasi momento degli ultimi 70 anni.

Per molti la vita è diventata più flessibile, le idee che non molto tempo fa sembravano fanstascienza sono diventate, o diventeranno in brevissimo tempo, mainstream. Le aziende hanno avuto bisogno di innovare per adattare il loro business ai nuovi scenari e per testare nuove modalità, tecnologie e canali o per acquisire, potenzialmente, nuovi clienti.

Oggi il mondo è sicuramente un posto diverso rispetto a prima.

Secondo Carat, costantemente classificata come la migliore al mondo tra le media agency, a determinare il successo delle aziende nel 2022 sarà la capacità di connettersi emotivamente con i consumatori, di raccontare storie interessanti e creare esperienze avvincenti e sicure.

La sfida? Capire come vivono i consumatori sia nel reale che nel virtuale (metaverso e gaming) e come e quando questi due mondi si intersecano. Gli uffici comunicazione (e le agenzie) hanno l’opportunità di aiutare le aziende non solo a costruire relazioni oggi, ma a capire dove e come si orientano i consumatori di domani.

Nella ricerca “Media Trends 2022” di Carat presentata a Londra lo scorso 17 novembre  sono tre i mega trend del 2022: il prolungamento della pandemia, la brand citizenship e l’identità.

I cambiamenti che abbiamo visto negli ultimi 18 mesi avranno un impatto duraturo sulla vita delle persone. Il mondo non tornerà al 2019. Stiamo già vivendo nel nuovo mondo e il prolungarsi della pandemia impone alle aziende, in primis, di essere sufficientemente agili per continuare ad adattarsi alle nuove abitudini. La pandemia, quindi, ha accelerato tendenze che erano già in aumento: l’uso digitale, l’utilizzo di forme di pagamento alternative al contante, il commercio on-line, gli abbonamenti a piattaforme di streaming, le app di delivery, il tempo speso con i videogame.

Il maggiore tempo passato a casa, durante i periodi di lockdown, ha visto un aggiornamento delle stesse con un maggiore utilizzo di hardware digitale.

Oggi nessuno può dire quando la pandemia finirà e quanti e quali cambiamenti porterà. Molte aziende hanno scommesso su questi cambiamenti provando a sfruttarne al massimo le opportunità, la strada tracciata è quella. Impossibile tornare indietro.

Intanto sempre più spesso (anche) le aziende mostrano il loro lato umano. L’avvento e la crescita dei social media ha fatto sì che molte aziende abbiano ampliato i loro piani di comunicazione non solo pensando all’aspetto prettamente commerciale ma iniziando a curare, sempre con maggior attenzione, il linguaggio il “tone of voice” usato per condividere notizie e per rispondere alle domande dei consumatori. Aspetti come l’empatia e l’umorismo sono – e saranno – elementi chiave per creare valore.

Il Covid-19 e le proteste – come Black Live Matter o i Friday for Future – hanno spinto maggiormente le aziende a focalizzarsi su cosa vogliono rappresentare e da che parte stare dando il buon esempio ai propri dipendenti e collaboratori, clienti, consumatori e in alcuni casi anche ai Governi.

Anche l’apparentemente semplice adozione di una pratica di compliance o una strategia aziendale può trasformarsi in uno straordinario strumento di marketing.

Infine, l’ultimo megatrend: non è mai stato così facile, come in questo periodo, dimostrare la propria identità. Se dall’arrivo di internet le password sono state la prova di un’identità predefinita online questo non basta più. Si stima che Netflix perderà fino a 250 milioni di euro all’anno a causa di condivisione della password. L’obiettivo è la fine dell’anonimato per generare nuovi ricavi, aumentare la sicurezza e permettere ai marketer di sapere, sempre con più precisione, a chi stanno pubblicizzando un prodotto.

Le aziende hanno bisogno di fiducia, non solo nei confronti dei propri prodotti e servizi, e per farlo devno agire in modo sempre più etico, equo e sostenibile, dimostrando trasparenza ed empatia. Non basta farlo, serve anche dirlo.

Solo così i consumatori saranno disposti ad una sempre crescente interazione, a provare nuove modalità di acquisto, a vivere esperienze sempre più immersive e coinvolgenti ed a giocare con loro nei mondi virtuali (metaverso o gaming) dove si sta sviluppando un vero e proprio mercato interno.

Se per milioni di cittadini il tempo pandemico è un tempo sospeso, l’ecnomia e soprattutto i mercati sono in movimento ed hanno aumentato vorticosamente la loro velocità. Chi non vuole rimanere indietro è proprio ai megatrend individuati in questa ricerca che deve guardare.

Scarica la ricerca Media Trends 2022

 

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